La pratica di inserire oggetti nella bara del defunto ha origini molto antiche ed è una tradizione comune a diverse culture e credenze religiose. Sebbene non esista un regolamento ufficiale che definisca gli oggetti da inserire, esistono dei motivi ben precisi che influiscono sulla scelta. Vediamone alcuni.
Fin dall’antichità, i defunti sono spesso sepolti insieme a oggetti più o meno sacri che servivano a facilitare il trapasso nell’aldilà e a proteggere l’anima della persona scomparsa. Oggi, la pratica è ancora piuttosto diffusa e di solito motivata dal voler manifestare il proprio affetto e cordoglio nei confronti del defunto.
Parenti e amici vogliono, ad esempio, rendere omaggio alla persona scomparsa con un oggetto che la rappresenti, o che abbia un significato particolare rispetto alla relazione con il defunto. Oppure, si vuole semplicemente offrire un qualche genere di supporto nell’ultimo viaggio, magari osservando antiche credenze popolari, come ad esempio le monete o il tozzo di pane in tasca. O ancora, si cerca un modo per entrare in contatto un’ultima volta con la persona cara con un messaggio personalizzato.
In definitiva, si tratta di un modo per trovare e dare conforto in un momento molto doloroso, in cui un piccolo gesto può aiutare a percepire il proprio caro al sicuro.
Quando si tratta di mettere oggetti nella bara non ci sono obblighi da rispettare, ma dipende soprattutto dalle intenzioni dei famigliari.
Spesso si decide di inserire un oggetto personale che ricordi un hobby, una passione, la professione o un tratto della personalità, come diari, un attrezzo sportivo, gioielli, una pipa, o addirittura il telefono cellulare.
Altrettanto di frequente, si scelgono oggetti o testi religiosi, come un crocifisso, un rosario, un libro di preghiere o l’effigie di un santo, che offrano protezione al defunto. Altre volte, invece, si decide per oggetti portafortuna o amuleti per accompagnare il proprio caro durante il trapasso, come le già citate monete, oppure altri oggetti analoghi.
Infine, c’è chi opta per un album di fotografie, oppure una lettera o una poesia rivolta al defunto.
Non esiste un regolamento ufficiale che vieti l’inserimento di un oggetto, piuttosto che un altro. In generale, però, si raccomanda di evitare cibi e bevande deperibili, così come oggetti preziosi, che potrebbero causare un atto di vandalismo.
L’unico limite stringente si verifica in caso di cremazione, poiché non è consentito inserire oggetti in metallo.
Il carro funebre è un’autovettura speciale adibita al trasporto della salma. Oltre ad avere determinate caratteristiche e autorizzazioni, per guidare un carro funebre occorrono alcuni importanti requisiti. Vediamo quali.
L’auto funebre è una vettura di grosse dimensioni, riconoscibile per la particolare forma dovuta al telaio allungato. La singolare conformazione è dovuta alla presenza di un vano separato dall’autista, che ospita il feretro per il trasporto prima e durante il rito funebre. Tale compartimento deve essere rivestito di un materiale lavabile e disinfettabile e permettere operazioni di trasporto agili. Per questo motivo, il carro funebre è inserito nei registri ASL, che ne verifica periodicamente conformità e idoneità.
Spesso, il carro funebre è decorato con addobbi floreali e simboli religiosi e si tratta di auto dai tratti eleganti e confortevoli, per garantire la giusta dignità e decoro durante l’ultimo viaggio.
Per guidare il carro funebre non occorrono particolari requisiti. Se la vettura non supera le 3,5 tonnellate, è sufficiente essere in possesso della patente B.
Inoltre, la maggior parte delle imprese, richiede che l’operatore abbia frequentato e superato un corso di addetto al trasporto funebre.
Sebbene non occorrano requisiti severi, per guidare un carro funebre le imprese più serie richiedono determinate caratteristiche caratteriali. Poiché, infatti, gli operatori saranno in prima linea e a contatto con familiari e parenti del defunto, è importante che abbiano un atteggiamento serio e rispettoso. A livello di capacità di guida, è importante che gli operatori sappiano dimostrare una spiccata sensibilità rispetto alla situazione, sia che si tratti di un corteo funebre a piedi o in auto, nonché un impeccabile rispetto delle norme della strada.
Dal punto di vista della disponibilità, viene spesso richiesta flessibilità oraria. In particolare, occorre essere disponibili anche in orari serali e durante i weekend.
Non di rado, l’operatore addetto al trasporto del feretro, svolge anche la mansione di necroforo.
Il nostro personale è composto da esperti del settore che hanno conseguito una formazione specifica. Uno staff disponibile 24h che svolge le proprie mansioni con la delicatezza e la serietà necessarie per affrontare i momenti di grande dolore.
Tra le usanze diffuse nel nostro paese, una pratica consolidata è quella di stampare una foto ricordo del defunto, da conservare a casa in un angolo commemorativo o da condividere con parenti e amici. Ecco qualche consiglio per scegliere la foto più adeguata.
La foto ricordo del defunto viene spesso conservata in un luogo della casa insieme ad altri oggetti per commemorare la persona scomparsa. Talvolta, la foto è inserita in una cornice e può essere accompagnata da una frase o da una preghiera.
In alcune zone d’Italia, è ancora diffusa la pratica di plastificare la foto ricordo insieme a una preghiera stampata sul retro, che viene distribuita a parenti e amici, ad esempio in occasione del rito funebre o del trigesimo e prendono il nome di “ricordini lutto”. Spesso la foto ricordo viene posizionata anche all’interno della camera ardente, così da visualizzare il volto della persona ancora in vita.
In ogni caso, la foto ricordo è un mezzo per mantenere viva la memoria della persona cara, ma può diventare una modalità visiva per entrare in contatto con le emozioni legate alla perdita e avvertire una sorta di vicinanza spirituale.
In altre parole, e in maniera del tutto soggettiva, la foto ricordo può diventare uno strumento per elaborare il lutto.
Salvo specifiche disposizioni lasciate dal defunto, sarà la famiglia a decidere quale foto utilizzare sia per i manifesti funebri, che per l’eventuale lapide, così come per la foto ricordo. Di solito, si tende a scegliere una foto recente, che ritrae la persona in un momento felice e di generale serenità, così da permettere ad amici e parenti di ricordare il defunto in occasioni piacevoli. Se possibile, il volto della persona sarà rilassato, così come la posa dovrebbe essere il più naturale possibile.
A discrezione della famiglia, si potrà scegliere una stampa a colori o in bianco e nero e se accompagnare la foto con una frase commemorativa.
Pur non rientrando nelle pratiche religiose ufficiali, la foto ricordo rimane una consuetudine per onorare la memoria del defunto che può essere molto apprezzata dalla famiglia e da coloro che intervengono al rito funebre.
I nostri funzionari sono a disposizione anche per supportare i familiari nella scelta della foto ricordo da utilizzare, e potranno occuparsi della stampa secondo le loro disposizioni.
Tra le pratiche più diffuse legate alla perdita di un familiare o di parente stretto, si usa esporre dei manifesti con l’annuncio funebre nel proprio comune di residenza.
In questo articolo, spiegheremo brevemente qual è la procedura, e qual è la cadenza per pubblicare i manifesti funebri.
Il manifesto funebre è l’annuncio ufficiale per comunicare la scomparsa di un cittadino ai residenti del comune di appartenenza. Generalmente, sarà la stessa impresa a raccomandare il contenuto da inserire alla famiglia del defunto e si occuperà di produrre e di gestire le pratiche per l’affissione.
Tuttavia, è bene specificare che non si tratta di una disposizione obbligatoria per legge, bensì saranno i familiari a decidere cosa scrivere sul manifesto funebre.
In sintesi, l’annuncio dovrà comprendere le generalità della persona defunta, con un breve messaggio da parte della famiglia e le informazioni per partecipare al rito funebre. Molto spesso, sul manifesto funebre viene inclusa anche una fotografia del defunto, accompagnate da immagini sacre o religiose, e dediche personalizzate per ricordare con affetto la persona scomparsa.
Anche il formato può variare in base ai regolamenti del comune di residenza, ma di solito si tratta di fogli in formato A2 o A3.
Le regole per pubblicare dei manifesti funebri possono cambiare da comune a comune, in particolare rispetto al luogo e agli oneri dovuti per l’affissione. Di solito, sono previste delle apposite bacheche o spazi per accogliere gli annunci funebri. Sarà l’impresa funebre a gestire la produzione, la stampa e ad assolvere le procedure amministrative per l’affissione.
Tuttavia, non esiste una regola rispetto alla cadenza di pubblicazione. Il manifesto funebre verrà infatti preparato ed esposto su richiesta della famiglia subito dopo il decesso e in ogni caso prima del funerale. Inoltre, i manifesti funebri possono essere affissi per alcune ricorrenze particolari, come ad esempio in occasione del trigesimo, oppure su richiesta di amici e parenti per commemorare il defunto.
La durata dell’affissione può variare in base al singolo regolamento comunale, ma anche rispetto ad altre variabili, come condizioni metereologiche, urgenze e spazi a disposizione. Di solito, l’annuncio rimane pubblicato dai 5 fino a un massimo di 15 giorni.
Negli ultimi anni, è sempre più diffusa la pratica di pubblicare manifesti funebri online, così da garantire la possibilità anche ai non residenti di consultare le informazioni per partecipare ai funerali.
La corona funebre è una composizione floreale tipicamente posizionata vicino al feretro durante la cerimonia e poi collocata nei pressi della sepoltura. Considerato un gesto per omaggiare il defunto ed esprimere vicinanza alla famiglia, occorre riservare una certa attenzione nella scelta dei colori e dei fiori.
Esteticamente, le corone funebri si presentano come ampie ghirlande di fronde e fiori intrecciati, installate su dei supporti metallici per mantenerle in posizione verticale. Solitamente di forma circolare o, più recentemente, di cuore stilizzato, una corona funebre è arricchita di nastri e iscrizioni in base alle indicazioni del richiedente.
La scelta dei fiori e dei colori da utilizzare non può essere casuale, come già avviene per gli altri tipi di decorazioni floreali adeguate a un funerale.
In particolare, esistono una serie di consuetudini legate alla tipologia e al colore dei fiori, che è buona educazione rispettare per esprimere in modo opportuno la propria vicinanza alla famiglia del defunto.
Per quanto riguarda i colori, di solito il giallo è associato agli uomini, il rosa alle donne, mentre il bianco, in quanto simbolo di purezza, viene impiegato in caso di defunti in giovane età.
I fiori più utilizzati nelle occasioni di lutto sono senz’altro i crisantemi, che hanno, inoltre, la qualità di presentare una fioritura più duratura. Anche le rose sono molto utilizzate per esprimere il dolore della perdita: bianche rappresentano la purezza e l’innocenza, rosso scuro il grande cordoglio, mentre il giallo esprime amicizia e rispetto.
Le calle bianche sono spesso utilizzate per i defunti più giovani, mentre le orchidee, per la loro eleganza, sono simbolo di amore eterno e innocenza.
Nel caso in cui non si possa partecipare al funerale, è usanza impiegare fiori di colore viola, come ad esempio calle o la pulsatilla.
In ogni caso, la regola vuole che nella composizione non vengano inseriti più di due colori.
Quando si riceve la notizia della scomparsa di una persona cara, oltre a inviare le condoglianze, si desidera spesso omaggiare la famiglia di una composizione floreale, come simbolo di vicinanza e dolore per la perdita.
Tuttavia, la corona funebre è una composizione floreale generalmente riservata ai parenti stretti della persona defunta. Amici, conoscenti e colleghi potranno inviare altri tipi di composizioni, come bouquet o cesti di fiori.
Poiché si tratta di una lavorazione complessa, il costo della corona funebre può oscillare tra i 200 e i 500 Euro a seconda dei fiori scelti.
Per guidare nella scelta dei fiori e occuparsi della gestione della corona funebre durante la cerimonia, è consigliabile rivolgersi all’impresa funebre di riferimento. Un professionista, non solo potrà preoccuparsi dell’ordine e della consegna alla famiglia, ma si preoccuperà di collocare la corona in Chiesa o presso la camera ardente e poi nei pressi della sepoltura, in base al volere dei familiari.
Poiché durante il processo di cremazione, la salma del defunto viene sottoposta a un processo di combustione insieme alla bara, quest’ultima presenta delle proprietà e delle caratteristiche ben precise.
Nonostante la normativa attenta in materia di igiene e sicurezza, anche le bare per la cremazione possono essere decorate per la cerimonia funebre.
La cremazione è la pratica di sepoltura che prevede un procedimento di combustione che riduce i resti in cenere. La cenere verrà poi raccolta in apposite urne cinerarie, opportunamente sigillate e consegnate ai familiari, oppure collocate negli spazi previsti all’interno dei cimiteri.
Contrariamente a credenze errate o a leggende metropolitane, la bara utilizzata per accogliere il defunto, sarà cremata insieme alla salma.
Per questo motivo, la bara dovrà rispettare determinate caratteristiche. Generalmente di legno, la bara per cremazione è più leggera e costituita da materiali meno pregiati e non trattati con vernici o solventi chimici. Inoltre, non è necessaria la zincatura interna.
La scelta del legno grezzo è preferibile sia perché facilita il processo di combustione, sia per ridurre al minimo le emissioni nocive durante il procedimento di cremazione.
Tuttavia, una bara per cremazione dovrà rispettare le norme di igiene e sicurezza affinché sia abbastanza resistente per il trasporto della salma e, come per le altre pratiche di sepoltura, dovranno essere applicati i sigilli di chiusura.
Sebbene la tipologia di legno sia tendenzialmente meno pregiata, anche la bara per cremazione presenta caratteristiche e accessori ornamentali per celebrare con dignità e cura i riti funebri.
L’imbottitura interna sarà costituita da materiali di qualità, ma in fibre naturali per ridurre il livello di emissioni e facilitare il procedimento di combustione.
Il legno esterno può essere intagliato e decorato con una lavorazione artigianale. Inoltre, il cofano può essere decorato con crocifissi e simboli religiosi a discrezione della famiglia del defunto. Gli accessori, così come anche maniglie ed eventuale targa di riconoscimento, saranno rimossi prima della procedura di cremazione.
Benché il funerale con procedimento di cremazione sia tendenzialmente meno costoso di una sepoltura tradizionale, è sempre bene affidarsi ad agenzie e imprese con le giuste competenze e personale qualificato.
Affidati all’esperienza di Impresa Funebre l’Alba: siamo a disposizione per un servizio attento e dedicato, per offrire supporto e professionalità in un momento di estremo dolore.
La movimentazione del cofano funebre è un servizio che richiede precisione, serietà e massima cura, sia nelle procedure da osservare secondo la normativa vigente, sia nell’attenzione richiesta al personale nei confronti del defunto e dei congiunti.
La movimentazione del cofano funebre avviene in momenti ben precisi prima del trattamento finale della salma e del tipo di sepoltura scelta, ovvero inumazione, tumulazione o cremazione. In particolare, una volta che il coperchio è posizionato e debitamente sigillato, il cofano viene trasportato per raggiungere la chiesa, o il luogo dove si svolgerà il rito funebre, e poi verso il cimitero.
Il trasporto della salma, così come del cofano funebre, è disciplinato dal D.P.R. 10/09/1990, art. num 285. Tra i documenti necessari, la movimentazione della salma richiede il cosiddetto “Decreto di autorizzazione al trasporto”, rilasciato dal comune di residenza del defunto. Procedure diverse, sono previste nel caso in cui si debba far rimpatriare la salma dall’estero.
Inoltre, la movimentazione del cofano prevede l’utilizzo di mezzi di trasporto adeguati e attrezzati per trasportare la salma. Una volta raggiunto il luogo di destinazione, il cofano sarà trasportato a mano, con l’ausilio di personale specializzato per un trasporto sicuro e nel rispetto della normativa.
In alcuni casi, è permesso che parenti e amici del defunto diano il loro aiuto per trasportare il feretro, purché siano rispettate tutte le norme di sicurezza.
In un momento di grande dolore, il personale dell’impresa L’Alba è a disposizione per supportare la famiglia del defunto, sia per sbrigare le pratiche amministrative, che per organizzare il rito funebre, così come per gestire in sicurezza la movimentazione del cofano funebre.
Abbiamo a disposizione un’ampia scelta di cofani funebri e ci occupiamo di preparare il feretro per le ultime esequie, applicando infine i sigilli richiesti dalla normativa.
Le nostre autofunebri sono mezzi di trasporto sicuri, controllati e di ultima generazione. Il nostro personale è attento e preparato a svolgere il servizio con il massimo della serietà e del rispetto, indispensabili in un momento così delicato.
Quando si riceve la notizia della scomparsa eterna di una persona, oltre al dispiacere della perdita, si sente il bisogno di inviare un messaggio ai familiari del defunto. Sia che si tratti di un amico, di un conoscente oppure se vogliamo confortare una persona a noi cara che subisce un lutto, è importante trovare le parole giuste per esprimere la propria vicinanza.
Nonostante sia un momento estremamente doloroso e delicato per i familiari della persona scomparsa, inviare un messaggio di condoglianze è un gesto che gli permetterà di percepire la vicinanza di amici e parenti.
Se oggi ci sono diverse modalità per porgere le condoglianze nel modo più opportuno, rimane importante scegliere frasi di cordoglio adeguate rispetto al rapporto che ci lega alla famiglia del defunto.
Quando non si sa cosa scrivere, il principio che deve guidare nella scelta delle parole da utilizzare è quello di ricordarci lo scopo del nostro messaggio. L’intento, infatti, è quello di esprimere la propria vicinanza, l’affetto per la persona scomparsa e per la sua famiglia, far percepire la propria presenza e offrire supporto in un momento di estremo dolore.
Inoltre, le frasi da utilizzare saranno diverse a seconda che si tratti di un amico o un parente stretto, per il quale ci possiamo permettere un maggior trasporto e confidenza, piuttosto che un conoscente o un collega di lavoro, per il quale sceglieremo un messaggio più formale.
Nel caso in cui non si conosca di persona il defunto, oppure qualora si tratti di un conoscente, un collega di lavoro o un superiore, il messaggio di cordoglio sarà più formale. Per questo motivo, è consigliabile prendere spunto da frasi di repertorio, non banali, bensì rispettosi e assolutamente non invadenti.
Alcuni esempi:
“Le nostre condoglianze per questa perdita così dolorosa. Vi siamo vicini”
“In questa dolorosa circostanza, Le porgo sentite condoglianze”.
“La perdita che ha colpito la vostra famiglia è per noi motivo di cordoglio. Vogliamo esprimere la nostra vicinanza”.
Se si conosce il credo religioso della persona defunta e/o della sua famiglia, si può includere nel messaggio di condoglianze anche una citazione tratta o ispirata ai relativi testi di fede. In Italia, non è raro citare frasi dei vangeli o espressioni consolidate nella tradizione cristiana.
Alcuni esempi:
“Possa Dio far riposare la sua anima”.
“I nostri cari non sono scomparsi nel buio del nulla: la speranza ci assicura che essi sono nelle mani buone e forti di Dio. L’amore è più forte della morte.” (Papa Francesco).
“Se viviamo, viviamo per il Signore; e se moriamo, moriamo per il Signore. Sia dunque che viviamo o che moriamo, siamo del Signore”. (Romani 14:8)
Un’altra opzione per porgere con eleganza la propria vicinanza alla famiglia del defunto è quella di includere nel messaggio una citazione o una frase celebre di autori famosi.
Nella maggior parte dei casi, si tratta, infatti, di parole dense di verità e di poesia, che possono racchiudere al loro interno un messaggio per affrontare il lutto.
Alcuni esempi:
“Un uomo non muore mai se c’è qualcuno che lo ricorda”. (Ugo Foscolo)
“Coloro che amiamo e che abbiamo perduto non sono più dove erano ma sono ovunque noi siamo”. (Sant’Agostino)
“E così morire è bere dal fiume del silenzio è scalare la cima del monte significa stare nudi nel vento e sciogliersi al sole”. (Khalil Gibran)
Quando il destinatario del nostro messaggio di cordoglio è nei confronti di un amico, un’amica o un parente stretto, non è mai semplice trovare le parole giuste per porgere le condoglianze. Se da una parte si teme di risultare invadenti in un momento estremamente delicato, dall’altro si avverte il bisogno di offrire il proprio supporto per affrontare la situazione.
In questo caso, il messaggio più efficace sarà quello scritto con sincerità disinteressata e vero affetto.
Sulla lapide commemorativa, posizionata presso la sepoltura del defunto, vengono incise alcune informazioni di carattere anagrafico. Tuttavia, un modo per rendere omaggio alla persona cara scomparsa è quello di scrivere sulla lapide anche un epitaffio o un’iscrizione, scelta dai familiari. Ecco cosa incidere sulla lapide commemorativa.
Detta anche pietra tombale, la lapide commemorativa è una lastra in marmo o in pietra che contiene le informazioni anagrafiche della persona defunta e alcuni elementi decorativi.
In generale, si compone di:
Oltre a queste informazioni, la famiglia può decidere di aggiungere un’iscrizione, chiamata epitaffio o epigrafe funebre. Un ulteriore gesto per ricordare il defunto e rendere omaggio alla sua memoria.
Il termine epitaffio deriva dal greco antico e si traduce letteralmente con l’espressione “Ciò che sta sopra il sepolcro”. In origine, comprendeva una cerimonia che prevedeva un’orazione pubblica in onore del defunto. La pratica fu portata avanti in epoca romana, fino a semplificarsi nella sola iscrizione tombale. Oggi, infatti, l’epitaffio svolge una funzione ben precisa: raccontare chi era la persona scomparsa con una frase, da incidere sulla lapide commemorativa.
Cosa scrivere rimane a discrezione dei familiari del defunto, ma la tradizione vuole che l’iscrizione richiami un ricordo fortemente legato alla persona defunta.
Ad esempio, potrebbe essere una frase di affetto e di dolore per la scomparsa, oppure una caratteristica peculiare, o un modo di dire ricorrente. Altri ancora, preferiscono scrivere il ruolo ricoperto nella vita (di genitore, di nonno, di fratello/sorella) oppure i traguardi raggiunti in ambito professionale.
Se non si hanno le idee chiare su cosa incidere sulla lapide commemorativa, può essere utile ricordare che l’epitaffio o epigrafe funeraria risponde ad alcune caratteristiche precise: dovrebbe essere un messaggio incisivo, semplice e facile da capire, deve essere memorabile e rimanere impresso. Non esiste una regola fissa sulla lunghezza dell’incisione, ma è necessario un ingombro di poche righe al massimo.
Generalmente, i messaggi incisi sulla lapide sono, ad esempio, frasi religiose tratte dalla Bibbia o dal testo sacro di riferimento. Oppure si tratta di frasi commemorative da parte dei familiari per esprimere il proprio cordoglio o che ricordano un tratto distintivo del defunto. O ancora, si sceglie una frase celebre che ricorda il pensiero o l’attitudine della persona scomparsa.
Alcuni esempi:
“Una vita lunga e ben vissuta”;
“Madre amorevole, illuminaci da lassù”
“Papà, le tue spalle forti ci sorreggeranno da lontano anche nei momenti più bui”
“Chi lega a sé una gioia, distrugge la vita alata; ma colui che bacia la gioia mentre vola, vive all’alba dell’eternità” (William Blake)
“Signore, datele in felicità eterna ciò che essa ci diede in amore”. (S. Agostino)
“Gesù le disse: Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà”. Giovanni 11:25-26
Prima di procedere con la celebrazione del rito funebre e le pratiche di sepoltura, amici e parenti possono salutare un’ultima volta la persona cara, recandosi presso la camera ardente. Tale spazio deve rispondere a diverse esigenze ed essere allestito nel rispetto del defunto e del credo religioso.
La camera ardente viene generalmente allestita presso l’abitazione privata, oppure in luoghi predisposti e aperti al pubblico, talvolta al cimitero o presso la sede delle onoranze funebri . Si tratta di una pratica che vanta origini lontane nel tempo e di carattere religioso che intendevano celebrare il defunto, creando un luogo di raccoglimento e di preghiera prima dell’estremo saluto. Lo stesso nome “ardente” deriva anch’esso dall’antica pratica di collocare fiaccole, torce e candele accese intorno al feretro, per consentire l’illuminazione continua per tutta la durata della veglia funebre.
Oggi, la camera ardente viene allestita prima della cerimonia, laica o religiosa, allo scopo di mettere a disposizione un ambiente raccolto e decoroso. La salma viene collocata al centro della stanza, con la bara aperta, così da permettere a parenti e amici di visitare un’ultima volta il defunto.
Da non confondere con la camera mortuaria, l’allestimento della camera ardente può trovare collocazione sia nell’abitazione privata che presso la sede delle onoranze funebri. In entrambi i casi, il servizio viene prestato dall’impresa, che si occuperà di preparare la salma e il corredo. In generale, sono previsti paramenti funebri, tappeti, decori floreali, drappeggi, lumini, i catafalchi di sostegno ed eventuale registro per la raccolta di testimonianze scritte e firme.
Poiché la salma sarà esposta a bara aperta, può essere richiesto anche un servizio di tanatoestetica: un rigoroso protocollo per preparare il defunto affinché si presenti il più possibile con un aspetto sereno. In particolare, si eseguono operazioni di pulizia, vestizione, toelettatura, acconciatura e un leggero trucco.
L’impresa funebre L’Alba è a disposizione per tutte le pratiche cimiteriali e per l’allestimento della camera ardente, nonché della vestizione e preparazione del defunto.
Con estrema discrezionalità e rispetto per il defunto e la sua famiglia, ci preoccupiamo di allestire un ambiente elegante, accogliente e dignitoso, con la professionalità che ci contraddistingue, affinché lo spazio allestito risulti tranquillo e riservato.